The stone statues of Lunigiana (Tuscany) - Le statue-stele della Lunigiana (Toscana )-
Le statue-stele vennero erette al tempo in cui si andava sviluppando la nuova forma economica della pastorizia d'altura. La densità della popolazione era ancora molto bassa all'epoca (3200 a.C.). Forse solo alcune migliaia di persone vivevano nel territorio delle stele e si può escludere che in esso convivessero due o più popoli distinti per economia, tradizioni e cultura.
Successivamente, grazie allo sviluppo di nuove produzioni sia biologiche (pastorizia) sia di materie prime (rame), la popolazione aumenta sensibilmente e tende a distribuirsi più diffusamente sul territorio.
Le aree di interesse economico non sono più circoscritte alle immediate vicinanze degli abitati, dove i neolitici tenevano gli orti, i campi ed allevavano animali.
La pastorizia mobile, così come l'approvvigionamento ed il trasporto delle materie prime, accrescono il ruolo ed il significato di luoghi posti a distanze anche notevoli dall'abitato residenziale.
Pascoli, giacimenti e percorsi diventano "importanti", possono diventare necessari opportuni "segnali" di riconoscimento, di controllo o, perché no, di possesso, da parte di un preciso individuo o da parte di un gruppo, eventualmente simboleggiato dal suo capo-eroe.
Chi e che cosa potrebbero simboleggiare o rappresentare le statue-stele? Forse particolari ruoli sociali, forse personaggi eminenti, capi, conoscitori di risorse, "proprietari"?
Recenti teorie affermano quanto segue: prendendo in considerazione i gruppi di Pontevecchio e di Malgrate, le stele femminili sono contraddistinte dalla rappresentazione di attributi biologici (seni), quelle maschili dalla rappresentazione di manufatti (pugnali, asce). Con alcune stimolanti considerazioni si interpreta l'ideologia dei nostri antenati scultori che traspare da questa fondamentale differenziazione, riportandola essenzialmente all'opposizione natura/cultura. La donna è più vicina alla natura dell'uomo. La femminilità è più esplicitamente definita dalla natura attraverso la fecondità, il parto, il mestruo. La donna, in quanto più vicina alla natura, svolge più facilmente ruoli di mediazione fra cultura e natura quali il cucinare (adattamento al consumo di materie prime di per se inconsumabili) o allevare bambini (adattamento alla società di esseri di per se inadatti): la mascolinità invece si esplica attraverso la cultura: L'uomo deve "imparare" ad essere maschio (deve imparare a cacciare, a produrre, a combattere). Le donne sono fatte donne dalla natura, gli uomini sono fatti uomini da altri uomini (ecco le società segrete maschili, le cerimonie di iniziazione).
Il materiale impiegato per creare le statue-stele è quasi nella totalità un'arenaria compatta, attribuibile alla formazione del macigno.
Successivamente, grazie allo sviluppo di nuove produzioni sia biologiche (pastorizia) sia di materie prime (rame), la popolazione aumenta sensibilmente e tende a distribuirsi più diffusamente sul territorio.
Le aree di interesse economico non sono più circoscritte alle immediate vicinanze degli abitati, dove i neolitici tenevano gli orti, i campi ed allevavano animali.
La pastorizia mobile, così come l'approvvigionamento ed il trasporto delle materie prime, accrescono il ruolo ed il significato di luoghi posti a distanze anche notevoli dall'abitato residenziale.
Pascoli, giacimenti e percorsi diventano "importanti", possono diventare necessari opportuni "segnali" di riconoscimento, di controllo o, perché no, di possesso, da parte di un preciso individuo o da parte di un gruppo, eventualmente simboleggiato dal suo capo-eroe.
Chi e che cosa potrebbero simboleggiare o rappresentare le statue-stele? Forse particolari ruoli sociali, forse personaggi eminenti, capi, conoscitori di risorse, "proprietari"?
Recenti teorie affermano quanto segue: prendendo in considerazione i gruppi di Pontevecchio e di Malgrate, le stele femminili sono contraddistinte dalla rappresentazione di attributi biologici (seni), quelle maschili dalla rappresentazione di manufatti (pugnali, asce). Con alcune stimolanti considerazioni si interpreta l'ideologia dei nostri antenati scultori che traspare da questa fondamentale differenziazione, riportandola essenzialmente all'opposizione natura/cultura. La donna è più vicina alla natura dell'uomo. La femminilità è più esplicitamente definita dalla natura attraverso la fecondità, il parto, il mestruo. La donna, in quanto più vicina alla natura, svolge più facilmente ruoli di mediazione fra cultura e natura quali il cucinare (adattamento al consumo di materie prime di per se inconsumabili) o allevare bambini (adattamento alla società di esseri di per se inadatti): la mascolinità invece si esplica attraverso la cultura: L'uomo deve "imparare" ad essere maschio (deve imparare a cacciare, a produrre, a combattere). Le donne sono fatte donne dalla natura, gli uomini sono fatti uomini da altri uomini (ecco le società segrete maschili, le cerimonie di iniziazione).
Il materiale impiegato per creare le statue-stele è quasi nella totalità un'arenaria compatta, attribuibile alla formazione del macigno.
Statue type "Minucciano" - Statua tipo "Minucciano"
Statues type "Pontevecchio" - Male and Female - Statue tipo "Pontevecchio" - Maschili e Femminili
The stone statues were erected at the time he was developing the new economic form of pastoralism offshore. The population density was still very low at the time (3200 b.C.). Perhaps only a few thousand people lived in the territory of the stele and is possible that it would live in two or more distinct peoples for economy, traditions and culture.
Subsequently, thanks to the development of new productions both biological (herding) both raw materials (copper), the population increases significantly and tends to be distributed more widely in the area.
The areas of economic interest are no longer confined to the immediate vicinity of the villages, where the Neolithic kept gardens, fields and raise cattle.
Mobile pastoralism, as well as the procurement and transportation of raw materials, increase the role and significance of places situated at distances too great from the town residential.
Pastures, fields and paths become "important", may become necessary appropriate "signals" of recognition, control, or, why not, of possession by a specific individual or by a group, possibly symbolized by his boss-hero .
Who and what might symbolize or represent the stone statues? Maybe particular social roles, perhaps eminent personalities, leaders, connoisseurs of resources, "owners"?
Recent theories state: considering groups Pontevecchio and Malgrate, the stele women are characterized by the representation of biological attributes (breasts), the male ones from the representation of artifacts (daggers, axes). With some stimulating considerations interprets the ideology of our ancestors sculptors presented by this fundamental distinction, essentially bringing it back to the opposition nature / culture. The woman is closer to human nature. Femininity is more explicitly defined by nature through fertility, childbirth, menstruation. The woman, in as close to nature, place more easily roles of mediation between culture and nature such as cooking (adaptation to the consumption of raw materials per se hardwearing) or raising kids (adjust to the society of beings per se unsuitable): instead masculinity is expressed through culture: the man must "learn" to be male (must learn to hunt, to produce, to fight). Women have made women by nature, men are made men by other men (that's the secret societies male initiation ceremonies).
The material used to create the statue menhirs is almost in a sandstone compact, due to the formation of the boulder.
Stone statue (design of Angelo Vignolo) - Statua in pietra (disegno di Angelo Vignolo)